Un
uomo, un angelo...
Non
so, ma voglio credere che davvero
sia accaduto qualcosa di luminoso sul mio cammino.
Ero alla fine di una lunga giornata di lavoro a Milano;
mi sentivo stanca e anche depressa
per una situazione emotiva un po' precaria...
(in più cominciavano a farsi sentire i sintomi dell'influenza,
che infatti prontamente è arrivata).
Stavo seduta con un mio collega sulle panchine della metropolitana,
con il pc portatile nella sua bella valigetta appoggiato accanto
a me.
Arriva la metro e tutti in massa ci precipitiamo nel treno...
Si chiudono le porte alle mie spalle...
il mio collega mi guarda e con un filo di voce dice:
"Hai
preso il pc? "
Panico.
Le porte si erano già chiuse e lentamente il treno partiva...
Mi sono girata verso le porte ed il mio pc era là..
sulla panchina rossa..
In un secondo mi si è gelato il sangue:
tutta
la mia musica, documenti di lavoro importanti,
foto, ricordi, erano lì...
Mi sono coperta gli occhi con la mano..
veramente in un gesto di disperazione..
ma
tolta la mano dagli occhi ho incontrato lo sguardo incredulo
del mio collega che fissa il pc..
accanto al quale si era letteralmente materializzato un uomo.
L'uomo
sorride ed è già con il mio pc tra le mani...
sorride e mi guarda mentre mi allontano dietro i vetri della
metro..
sorride
e mi fa un cenno di assenso con la testa..
un
cenno che voleva dire TI ASPETTO.

La gente attorno a me ha chiaramente potuto vedere
il panico in cui ero caduta e la frenesia con la quale sono
scesa dal treno
alla prima fermata...
corsa
a riprendere la metropolitana verso la direzione contraria..
corsa..poi al luogo dove quell'uomo davvero mi stava aspettando.
Era sulla sessantina credo,
alto..
con una barba lunga e bianca ed occhi dolcissimi...
dolcissimi..
gli occhi più luminosi,
carezzevoli,
pietosi,
buoni,
comprensivi che io abbia mai visto in vita mia.
Mi aspettava.
Senza troppe parole mi ha consegnato il computer.
Non mi ha detto il suo nome.
Sentivo dopo lo spavento, il cuore in gola..
piangevo.
Lui mi ha appoggiato la mano
sulla spalla dicendo
"sta
tranquilla"
e
tutto è passato.
Immediatamente.
Il
respiro regolare..
il cuore calmo ..
mi sentivo AL SICURO.
Ho chiesto all'uomo :
"
Lei è il mio Angelo vero? ".
Lui
ha risposto:
"Ero
qui perchè aspettavo qualcuno, ma ora posso andare...non
è arrivato"
Aveva qualcosa attorno, non so spiegare..
serenità..ecco..
una voce calma,
senza accento..
perfetta..

Solo per un attimo mi sono coperta gli occhi per asciugarmi
le lacrime,
quando il mio collega mi chiede:
"
ma dov'è andato quel signore? "
Mi volto..e non c'è più..
Come era apparso era andato via.
In un attimo.
Era accanto a me, seduto accanto a me e non c'era più..
Non sapevo il suo nome, nemmeno dove rintracciarlo..
E' arrivato il mio treno e sono salita..
come in trance:
avevo mille pensieri, ma non riuscivo a dire nulla.
Chi era quell'uomo?
Come poteva essere apparso e scomparso in un attimo?
Era vero tutto quello che era successo nell'ultima
mezz'ora?
Sono passati due giorni.
Ci penso continuamente.
Dentro il mio cuore è
rimasta l'emozione unica di un incontro con un Angelo.
Ma, anche non fosse stato un Angelo,
grazie lo stesso al mio Angelo per aver portato quell'Uomo
sul mio cammino.

29 Ottobre 2004
Manuela da Legnano (Milano)
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