In
un piccolo paesino calabrese, intorno agli anni 70’,
viveva una comunità dedita alla pastorizia e all’agricoltura
antica,
quella dove lo sviluppo e la miglioria non potevano avere futuro;
anche
perché i giovani intraprendevano la cultura scolastica
finalizzata alla laurea
e quindi al posto sicuro.
Coloro i quali invece non seguivano questi, emigravano,
cercando nelle industrie del nord un avvenire migliore.
In questo paesino c’era un solo panificio, “ il
forno” come lo chiamava la gente del luogo;
una attività tramandata da padre in figlio o meglio,
in questo caso a figlia,
in quanto il padre aveva avuto solo una figlia femmina.
Costei, sposata e madre di due bambine, insieme al marito;
anzi a dire il vero, il marito accanto alla moglie conducevano
questo negozio.
La donna aveva un duro e rude carattere, la prepotenza, l’avarizia
ed il totale non rispetto verso i propri simili era il suo pane
quotidiano;
il
marito, era un buon uomo, continuamente succube del carattere
di lei.
Costei infatti lo terrorizzava in ogni minima occasione,
in maniera particolare non era ammesso nessun tipo di credito
e
quando il marito da solo osava farlo a qualche amico,
lo raccomandava tanto di saldare il debito solo a lui medesimo
e
non in presenza di moglie e figlie.
In sostanza nel paese non godeva di molta simpatia, ma a lei
poco interessava,
anche perché di panifici nel paese oltre al suo non ve
ne erano altri.
Un pomeriggio, al tramonto per le strade del paese,
si nota un signore anziano, magro, con la barba lunga e il bastone,
vestito con abiti pur se umili, puliti e integri.
Ferma un abitante del luogo e chiede se gli indica un panificio;
prontamente il paesano gli spiega dove andare….
e nei sui pensieri
spera per il viandante che non sia a corto di denaro.
Il signore anziano, a passi lenti, aiutato dal suo bastone,
si incammina lungo la traversa indicatagli e pochi minuti successivi
arriva al “forno”.
Lungo la strada c’è un buon profumo di pane appena
sfornato,
la porta del negozio è aperta,
quindi l’anziano signore entrò e vide una bambina
grassottella,
con indosso il grembiulino bianco da fornaio.
Costei gli dice di attendere un attimo,
che avrebbe chiamato la mamma all’interno del laboratorio
del panificio;
pochi istanti dopo apparve la madre, grassa come la figlia e
con un falso sorriso, chiede cosa doveva servirle.
Il
vecchietto le disse che voleva un pane,
ma purtroppo non aveva il denaro per poterlo pagare,
disse altresì, che era povero stanco e molto malato.
La
donna rimase esterrefatta,
in tutta la sua vita non gli era mai capitato nulla del genere,
era confusa, poi iniziò a mettere a fuoco la situazione
e
scoppiò in una risata così forte che fece paura
alla figlia e tremare il marito.
Questo infatti pensò che probabilmente, finalmente era
impazzita del tutto.
Ad un tratto finite le risate, il viso diventò serio
pareva un lupo affamato
vicino ad una pecora vecchia e ferita, si mise ad urlare,
disse frasi orribili all’indirizzo del povero uomo,
ed in malo modo lo cacciò fuori dal negozio,
dicendogli di non farsi più vedere, anzi di sparire da
quel paese.

Pochi giorni dopo, la donna avvertiva forti dolori alla testa,
il marito chiamò il medico, questo la visitò e
la rassicurò attribuendo tali dolori
ad una forte sinusite e le diede le cure del caso.
Purtroppo, i dolori aumentavano, poi sopraggiunse anche una
forte febbre….
La donna andò in coma.
Appena perse i sensi, si sentì trascinata in un vortice
di aria con tanti colori
che si miscelavano ad una velocità incredibile;
ad un tratto ebbe la sensazione di trovarsi in un luogo sconosciuto,
non ricordava più nulla della sua vita precedente.

Si guardò intorno era un paese mai visto, c’era
tanta gente,
bambini che giocavano a pallone, uomini che lavoravano,
però essa non conosceva nessuno.
Si avvicinò ad un signore per chiedere che paese era
quello,
ma niente come si avvicinava a qualcuno, la figura umana si
dissolveva…
Allora decise di andare in un negozio qualsiasi,
così con la scusa di comprare qualcosa da mangiare
avrebbe avuto una spiegazione a tutto quello che le stava accadendo.
Entrò in un negozio di alimentari e chiese due panini
con mortadella.
Il salumiere prontamente
glieli prepara ma al momento di pagare,
la donna mette la mano nella tasca del vestito e
si accorge di avere perso il portafoglio.
Il gestore freddamente la invita a uscire fuori e
di andare a cercare l’elemosina altrove.
Disperata, si dirige in altri negozi, la fame era diventata
insopportabile,
ma dovunque andasse la sbattevano fuori in malo modo.
Andò allora vicino la porta della chiesa, a chiedere
l’elemosina
ma gli si avvicinarono i bambini che prima giocavano,
alcuni la insultavano, altri gli sputavano addosso e
altri ancora gli dicevano gridando di sparire da quel paese.
Ad un tratto, dalla
porta grande della chiesa,
si vide una luce bellissima, indescrivibile ed apparve una figura
alta e bella.
Era un anziano signore con la barba,
circondato da colori mai conosciuti.

Tutti si fermarono,c’era
il silenzio totale...
La donna salì piano,piano le scale per avvicinarsi a
quell’essere Divino,
lo guardò e capì che quell’essere,
era quel vecchietto che un giorno andò nel suo negozio.
Intanto nel paese reale, il marito e le figlie erano accanto
al letto della madre,
aspettando purtroppo la fine;
i medici al marito gli avevano detto che non c’era nulla
da fare per lei.
Solo un miracolo l’avrebbe salvata,così gli dissero
i medici.
E miracolo fu, infatti la donna si svegliò, piano, piano
guarì e
capì cosa gli era capitato, che grande scuola di vita
aveva potuto conoscere.
Da quel giorno la vita per questa donna cambiò completamente,
divenne buona,simpatica,gentile e altruista.
Ogni mese portava il pane in beneficenza all’orfanotrofio
nella cittadina vicina.
Quando oramai vecchia e stanca,
però in grazia con DIO,
espresse il desiderio di lasciare metà dei suoi averi
a opere di misericordia.
Quando fu sul letto di morte,circondata da marito,figlie e nipoti
e tanta gente intorno,
disse al marito di chiamare il Prete per dargli l’ultima
benedizione;
costui
si sedette vicino a lei,
la povera donna gli strinse la mano e gli disse:
"Padre
avevo tutto,
ma non avevo niente,
la vera ricchezza è una sola,
stare sempre in grazia con DIO".
QUESTA STORIA
MI E’ STATA RACCONTANTATA MA MIA NONNA MATERNA
QUANDO ERO BAMBINO, E LA DEDICO A LEI CHE MI HA VOLUTO E
MI VUOLE TANTISSIMO BENE……….
21 Febbraio 2004
Santino (Ninì)
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