Era
l'8 marzo 2002 ore 21:10,
ed io, con mia madre, le mie sorelle,
mia zia e le mie cugine
avevamo deciso di festeggiare insieme
la festa delle donne.
Eravamo
con tre macchine
e ci inoltrammo in autostrada,
allo svincolo per Carini (provincia di Palermo).
La prima macchina guidata da mia cugina
dimenticandosi di mettere la freccia gira bruscamente.
La seconda macchina guidata da sua sorella,
riesce ad evitare l'impatto,
e mia sorella (la terza macchina in cui c'ero anch'io)
a causa della mancata distanza di sicurezza,
urta contro la seconda macchina,
bucando una ruota.
Finisce per poco sul bordo in un burrone.
Le mie cugine non si
accorgono di nulla e proseguono.
A quel punto cercammo di fermare qualcuno
che ci aiutasse;
tuttavia nessuno si fermò.
Improvvisamente una macchina si ferma.
Scende una coppia;
lui un uomo molto alto e distinto,
biondo con un paio di baffi,
lei invece piuttosto bassa, con capelli neri corti.
Gentilmente
gli chiediamo aiuto.
Lui senza parlare ci fece Sì con la testa
e chiese alla donna di prendere gli attrezzi
dal bagagliaio della propria auto.
Invano
i nostri tentativi di aiutarli.
Non proferivano parola ed era come
se noi non ci fossimo;
era
come se stessero facendo solo il loro "dovere" di
Angeli,
quali noi pensiamo che fossero,
perchè ai nostri innumerevoli ringraziamenti
non ci risposero mai,
tranne che con movimenti del capo.
Forse qualcuno penserà che queste persone non fossero
degli Angeli,
ma la mia sensazione mi fa pensare solo che
Loro
erano tali
o almeno persone mandate da Dio per aiutarci.
L'unica
cosa che so è che se non ci fossero
stati loro quella serata
non so come sarebbe andata a finire.

8 Marzo 2002
Daniela (Palermo)
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