Un
bambino, di nome Fulvio,
perde la madre all’età di sei anni,
in seguito ad una brutta malattia renale;
costei affezionatissima al figlio, prima di morire
raccomanda il marito per il futuro del piccolo Fulvio.
Gli anni passano, man mano il dolore si attenua per il marito,
infatti questo decide di risposarsi.
Fulvio amaramente accetta la decisione del padre,
anche perché a dodici anni essendo orfano di madre
vede solo in suo papà la cosa più cara.
Il
matrimonio del padre è coronato dalla nascita di due
fratelli
e purtroppo con il trascorrere del tempo,
nota la figura del padre sempre più distante da lui.
Le
feste di compleanno per i fratelli sono piene di gioia e bei
regali,
quelle di Fulvio sembrano più un dovere che un piacere.
Comunque, viva sempre in lui l’immagine della madre,
con grande forza e determinazione d’animo
consegue il diploma di maturità.
Una sera assorto
in lettura nella sua stanzetta,
avverte il bisogno di prendere carta e penna,
questa scorre sul foglio senza la propria volontà.
La mano gli serve solamente come mezzo per sostenerla.

Stupefatto dall’accaduto, cerca di controllare detta situazione,
ma invano…
Pochi
istanti dopo la mano si ferma e così legge:
“Fulvio sono
tua mamma io sono e sarò
sempre la tua guida spirituale,
tu hai un compito da svolgere,
ossia prendere i voti e dedicare la tua vita a Dio,
alla Vergine e ai Santi con povertà, castità e
obbedienza".
Ciò era il succo del messaggio.
Fulvio accetta con amore questo consiglio e riferisce il tutto
al padre,
senza raccontargli del messaggio.
Presi i voti, decide di partire missionario in Africa.
Suo padre non vede bene questa sua decisione,
ma dinanzi alla ferma volontà del figlio si rassegna.
In
Africa, lavora in un ospedale dove ci sono tanti infermi,
di cui molti bambini con varie e gravi patologie.
In pochi anni diventa un punto di riferimento in tutti i sensi,
in quanto Fulvio, sempre impegnato in prima linea,
organizza collette per il sostentamento dell’ospedale,
sensibilizza le autorità del luogo, ma soprattutto acquisisce
un grande carisma,
derivato dalla sua grande bontà, disponibilità
e divino amore.

La continua e senza sosta dedizione a lenire i tanti dolori
della gente,
specialmente i bambini, purtroppo cagionano al povero Fulvio
seri problemi di salute, che, dopo le continue insistenze
dei Fratelli Spirituali lo portano al ricovero in ospedale.
Per un lungo periodo ha febbre alta e dolori dappertutto;
quotidianamente gli sono vicini i fratelli Spirituali e la gente
del luogo
che lo venerano come un Santo.
Una notte gemendo dal dolore e dalla febbre alta,
prega la Madonna affinché gli faccia rivedere la sua
amata mamma.
Alcuni istanti dopo gli appare la figura di costei che amorevolmente
lo accarezza e gli asciuga il sudore dalla fronte poi sorridendogli
gli dice:
“Fulvio figlio
mio, stai tranquillo guarirai".

Infatti Fulvio
guarisce anche se non è più quello di prima dal
punto di vista fisico:
è dimagrito tanto e ha sempre forti dolori alle ossa.
Il papà oramai anziano, spesso esprime la volontà
a Fulvio di andarlo a trovare.
Costui raramente va in Italia,
però dopo questa lunga malattia decide di andare.
I fratelli nel frattempo sono diventati adulti, lavorano in
fabbrica,
essi sono molto contenti di rivedere Fulvio dopo tanto tempo.
Il mese che trascorre con la famiglia in Italia è molto
bello,
ogni giorno insieme al padre, vanno a fare visita alla madre
al cimitero
e spesso assorto, accanto alla tomba dell’amata madre
trascorre ore in preghiera,
in silenzio, dialogando con lei con gli occhi della mente.
In casa c’è una gran pace, la presenza di Fulvio,
creava un ambiente di pace, i due fratelli gli volevano un gran
bene.
Come
si suol dire dove c’è un inizio arriva sempre una
fine;
arriva il giorno della partenza;
visibilmente commossi i fratelli e il padre lo accompagnano
all’aeroporto,
per fare ritorno tra i suoi bambini.
Il papà abbracciandolo lo prega di fare presto ritorno.
Fulvio anch’egli commosso gli dice che l’anno prossimo
ritornerà e starà di più.
All’arrivo in Africa trova tanta gente che lo aspetta,
c’è un gruppetto di bambine che lo ricevono con
mazzetti di fiori freschi e
danze gioiose del luogo.

Passano un paio di mesi, ed un pomeriggio Fra Giuseppe,
chiede in giro dove fosse Fulvio,
perché era desiderato al telefono dall’Italia con
urgenza;
Fulvio avvisato corre nella sala del piccolo ospedale:
è il padre
che gli comunica che il fratello maggiore Luigi ha avuto
un brutto incidente in fabbrica, e nel letto d’ospedale
chiama invoca
ripetutamente il nome di Fulvio.
Appresa la notizia decide di partire subito.
Appena arrivato nota il padre molto preoccupato;
questo lo mette al corrente dell’accaduto e
dopo avere posato la valigia a casa, vanno in ospedale.
Fulvio, si siede sulla sponda del letto e lo bacia sulla fronte.
Luigi apre gli occhi lo riconosce;
un filo di lacrime gli scendono da entrambi gli occhi;
Fulvio gli accarezza la mano del braccio dove è stata
collocata la flebo
e in silenzio prega per lui.
Dopo và dal primario per capire lo stato di salute del
fratello.
Costui gli dice che deve essere operato e ha bisogno anche di
una trasfusione.
Fulvio prontamente chiede il gruppo sanguigno del fratello;
il primario apre la cartella e glielo dice:
è lo stesso di Fulvio, il quale si rende subito disponibile
per la trasfusione.
L'indomani Luigi viene operato;
esce dalla sala operatoria.
I medici comunicano ai familiari che è fuori pericolo.
Il
papà non vide Fulvio per dargli la bella notizia.
Lo vide poi in fondo al corridoio seduto.
Gli va vicino lo chiama, ma Fulvio non sta bene è sudato
e tossisce.
Immediatamente il padre urlando chiama aiuto;
arriva subito un infermiere ed un medico e lo ripongono su un
letto.
Fulvio è pallido, la pressione al minimo.
Gli viene somministrato un farmaco per farlo riprendere.
Passano
le ore ma Fulvio peggiora.
Il suo corpo precedentemente già debilitato in seguito
alla donazione,
ha peggiorato la situazione.
Intorno a lui c’è il padre e il fratello minore.
Fulvio sente nell’aria una musica dolce e vede una luce
viola con riflessi argentati.
capisce che è sua madre, si sente avvolto da questa calda
luce
e vede sua mamma, che gli dice:
“Figlio mio,
è arrivata la tua ora,
il tuo compito in Terra è terminato,
quanto amore hai seminato…
Ora verrai con me nelle celesti praterie,
quelle che ti piacevano tanto quando eri piccolino.
Ci sono tanti cavalli bianchi che corrono come il vento,
un vento fatto di luce profumata,
infiniti campi di fiori che emanano un soave e
perenne profumo di celeste quiete".

Nella stanza dell’ospedale improvvisamente
si sente un gradevole di profumo violette.
Fulvio apre gli occhi, fa cenno al padre di avvicinarsi.
Costui porta il capo vicino al viso del figlio;
Fulvio solleva il braccio e stringe forte il capo del papà,
baciandolo con amore…
poi purtroppo finisce…
muore.
Raggiunge sua mamma
nelle braccia del Signore.
Un gruppo di Angeli maestosi convogliano la luce Divina di Fulvio
e
con la grazia di Dio lo dirigono verso la figura materna.

E’ passato un po’ di
tempo, Luigi sta bene il papà è vecchio,
in Africa hanno eretto un piccolo busto in memoria di Fulvio
e
molti fratelli spirituali, quando vanno in Italia
hanno sempre una tappa obbligata nel cimitero per salutare Fulvio,
che è sempre vivo per loro.
La sua presenza
è spesso avvertita sia in casa paterna
che in Africa con un delicato e soave profumo di fiori.

L’AMORE
NON HA BARRIERE NE CONFINI
21 Febbraio 2004
Santino (Ninì)
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