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FeniceRossa
Fenice Incandescente
    

Regione: Emilia Romagna
Prov.: Ferrara
Citt�: Sant'Agostino
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Inserito il - 15/10/2008 : 15:07:40
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PRESENZE
Philip T � un giornalista inglese che dopo un terribile incidente di moto, all'et� di 23 anni, scopr� il culto degli angeli e si un� ad un gruppo di preghiera dove si cercava di sviluppare la relazione con gli esseri di luce. "Nel corso di una meditazione" racconta "avvertii due presenze lumi�nose, alte diversi metri..."
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Modificato da - FeniceRossa in data 15/10/2008 15:08:17 |
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Philip T � un giornalista inglese che dopo un terribile incidente di moto, all'et� di 23 anni, scopr� il culto degli angeli e si un� ad un gruppo di preghiera dove si cercava di sviluppare la relazione con gli esseri di luce. "Nel corso di una meditazione" racconta "avvertii due presenze lumi�nose, alte diversi metri..."
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Inserito il - 15/10/2008 : 15:09:29
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UN ANGELO SUGLI SCI
Racconta la scrittrice americana Sophy Burnham, autrice fra l'altro di un best seller sugli angeli: "Parecchi anni fa stavo sciando su una pista con mio marito, quando mi trovai a pochi metri da un crepaccio, con nessuna apparente possibilit� di salvezza. Un attimo prima che il vuoto mi risuc�chiasse per�, accadde qualcosa: uno sciatore vestito di scuro mi super� e si infrappose fra me e il burrone. Vi andai a sbattere contro e, quando lo guardai, sentii che quell'uomo mi era incredibilmente familiare. Non capii subito che si trattava del mio angelo custode, ma lo stesso giorno si verifi�carono tanti altri eventi cos� strani che alla fine dovetti concludere che si era trattato davvero di un'esperienza angelica. Il cielo era pieno di magni�fici colori e quel volto sorridente mi rimase impresso cos� saldamente nella memoria che, a distanza di tanti anni, � come se lo vedessi ancora. Fu un'esperienza reale, anche mio marito se ne ricorda perfettamente..."
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UN ANGELO SUGLI SCI
Racconta la scrittrice americana Sophy Burnham, autrice fra l'altro di un best seller sugli angeli: "Parecchi anni fa stavo sciando su una pista con mio marito, quando mi trovai a pochi metri da un crepaccio, con nessuna apparente possibilit� di salvezza. Un attimo prima che il vuoto mi risuc�chiasse per�, accadde qualcosa: uno sciatore vestito di scuro mi super� e si infrappose fra me e il burrone. Vi andai a sbattere contro e, quando lo guardai, sentii che quell'uomo mi era incredibilmente familiare. Non capii subito che si trattava del mio angelo custode, ma lo stesso giorno si verifi�carono tanti altri eventi cos� strani che alla fine dovetti concludere che si era trattato davvero di un'esperienza angelica. Il cielo era pieno di magni�fici colori e quel volto sorridente mi rimase impresso cos� saldamente nella memoria che, a distanza di tanti anni, � come se lo vedessi ancora. Fu un'esperienza reale, anche mio marito se ne ricorda perfettamente..."
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Inserito il - 15/10/2008 : 15:13:49
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L'ANGELO DEL PRESIDENTE SCALFARO
"Voglio raccontarvi un fatto personale vissuto durante la guerra, al qua�le non sono mai riuscito a dare una spiegazione. Ero stato congedato come militare perch� nominato magistrato. Vennero altre leggi che mi rimetteva�no sotto le armi, ma non mi presentai e rimasi per tutto il tempo senza documenti. Un giorno, terminata un'udienza, dovevo andare a Domodossola. Presi il treno che, nella stazioncina di Cuzzago, fece una fermata imprevista. Dalla mia comodissima terza classe in legno dolce mi affacciai e vidi i tedeschi con quelle loro impressionanti divise. Il mio pri�mo pensiero, anche se un po' infantile, fu quello di vedere se dall'altra parte vi fossero vie d'uscita. C'era un tedesco armato di tutto punto che avrebbe tolto a chiunque l'idea di scappare. Si erano gi� verificati diversi casi in cui delle persone erano state fermate e, senza apparente motivo, fucilate sul posto. Eravamo immobili, con le spalle al treno, ognuno con la tessera di riconoscimento in mano. Vidi avanzare i soldati, fino a quando arrivarono a quello prima di me e poi passarono oltre. Io non esistevo. Era come se non ci fossi. Camminai lentamente a passi indietro per timore che un movimento brusco richiamasse la loro attenzione e risalii quei gradini altissimi della terza classe quando i tedeschi erano ormai lontani. Non ho mai saputo dare una spiegazione a ci� e mi sono detto che certo mia madre in quel momento stava pregando il mio angelo custode di assistermi".
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L'ANGELO DEL PRESIDENTE SCALFARO
"Voglio raccontarvi un fatto personale vissuto durante la guerra, al qua�le non sono mai riuscito a dare una spiegazione. Ero stato congedato come militare perch� nominato magistrato. Vennero altre leggi che mi rimetteva�no sotto le armi, ma non mi presentai e rimasi per tutto il tempo senza documenti. Un giorno, terminata un'udienza, dovevo andare a Domodossola. Presi il treno che, nella stazioncina di Cuzzago, fece una fermata imprevista. Dalla mia comodissima terza classe in legno dolce mi affacciai e vidi i tedeschi con quelle loro impressionanti divise. Il mio pri�mo pensiero, anche se un po' infantile, fu quello di vedere se dall'altra parte vi fossero vie d'uscita. C'era un tedesco armato di tutto punto che avrebbe tolto a chiunque l'idea di scappare. Si erano gi� verificati diversi casi in cui delle persone erano state fermate e, senza apparente motivo, fucilate sul posto. Eravamo immobili, con le spalle al treno, ognuno con la tessera di riconoscimento in mano. Vidi avanzare i soldati, fino a quando arrivarono a quello prima di me e poi passarono oltre. Io non esistevo. Era come se non ci fossi. Camminai lentamente a passi indietro per timore che un movimento brusco richiamasse la loro attenzione e risalii quei gradini altissimi della terza classe quando i tedeschi erano ormai lontani. Non ho mai saputo dare una spiegazione a ci� e mi sono detto che certo mia madre in quel momento stava pregando il mio angelo custode di assistermi".
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Inserito il - 15/10/2008 : 15:17:08
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LA CAVALLERIA BIANCA
Nel corso della prima guerra mondiale molti soldati inglesi dichiararo�no alla redazione di un giornale di essere stati protetti in battaglia da nobili cavalieri alati. L'esercito tedesco, dopo un terribile bombardamento, ave�va iniziato a muoversi verso le trincee britanniche nella zona sud-est di Lille, quando si ud� un rumore d'artiglieria e i soldati esterrefatti videro l'insolita armata accorrere, costringendo i Tedeschi a disperdersi in gran fretta. Gli Inglesi mandarono immediatamente fuori le pattuglie che catturarono al�cuni ufficiali nemici. Questi uomini iniziarono allora a raccontare con l'aria atterrita che proprio mentre stavano correndo al riparo, avevano visto un'ar�mata emergere dalla parte inglese. I cavalieri erano vestiti di bianco e la loro cavalcatura era del medesimo colore. La prima reazione fu quella di pensare che erano sopraggiunte nuove truppe dal Marocco, ma la cosa apparve loro strana perch�, malgrado si sparasse all'impazzata, nessuno di quei soldati fu colpito, n� cadde da cavallo. L'armata era guidata da una grande figura con capelli biondi e un'aureola attorno alla testa. Sopraffatti dalla paura di trovarsi di fronte a un esercito di spettri, i Tedeschi avevano allora interrotto l'offensi�va. Gli Inglesi tuttavia non avevano visto nulla, ma nei giorni seguenti, decine di prigionieri confermarono la versione ufficiale.
Successivamente l'evento fu trascritto sugli annali inglesi e su quelli tedeschi ed � tuttora noto come il miracolo della cavalleria bianca di Ypres.
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Nel corso della prima guerra mondiale molti soldati inglesi dichiararo�no alla redazione di un giornale di essere stati protetti in battaglia da nobili cavalieri alati. L'esercito tedesco, dopo un terribile bombardamento, ave�va iniziato a muoversi verso le trincee britanniche nella zona sud-est di Lille, quando si ud� un rumore d'artiglieria e i soldati esterrefatti videro l'insolita armata accorrere, costringendo i Tedeschi a disperdersi in gran fretta. Gli Inglesi mandarono immediatamente fuori le pattuglie che catturarono al�cuni ufficiali nemici. Questi uomini iniziarono allora a raccontare con l'aria atterrita che proprio mentre stavano correndo al riparo, avevano visto un'ar�mata emergere dalla parte inglese. I cavalieri erano vestiti di bianco e la loro cavalcatura era del medesimo colore. La prima reazione fu quella di pensare che erano sopraggiunte nuove truppe dal Marocco, ma la cosa apparve loro strana perch�, malgrado si sparasse all'impazzata, nessuno di quei soldati fu colpito, n� cadde da cavallo. L'armata era guidata da una grande figura con capelli biondi e un'aureola attorno alla testa. Sopraffatti dalla paura di trovarsi di fronte a un esercito di spettri, i Tedeschi avevano allora interrotto l'offensi�va. Gli Inglesi tuttavia non avevano visto nulla, ma nei giorni seguenti, decine di prigionieri confermarono la versione ufficiale.
Successivamente l'evento fu trascritto sugli annali inglesi e su quelli tedeschi ed � tuttora noto come il miracolo della cavalleria bianca di Ypres.
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Inserito il - 15/10/2008 : 15:19:53
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AL SICURO SOTTO L'ALA
Le schiere degli angeli tornano in campo anche durante la seconda guerra mondiale, allorch� la potente Russia attacca la piccola Finlandia. Nessuno credeva che un cos� piccolo esercito potesse resistere all'attacco delle forti divisioni sovietiche, ma nessuno, compreso Churchill, avrebbe mai potuto immaginare che la Finlandia avesse alleati tanto potenti. I Russi avevano attaccato con una, tattica a pinza, accerchiando l'intero contingente finlandese, al quale non rest� di meglio da fare che mettersi a invocare l'aiuto di Dio.
Aiuto che non si fece aspettare, poich� i Russi furono incapaci di muo�vere l'attacco, quasi che i Finlandesi si fossero volatilizzati. Alcuni testi�moni giurano di aver visto, nella notte, un angelo gigantesco sospeso a mezz'aria, con le ali aperte sul campo.
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AL SICURO SOTTO L'ALA
Le schiere degli angeli tornano in campo anche durante la seconda guerra mondiale, allorch� la potente Russia attacca la piccola Finlandia. Nessuno credeva che un cos� piccolo esercito potesse resistere all'attacco delle forti divisioni sovietiche, ma nessuno, compreso Churchill, avrebbe mai potuto immaginare che la Finlandia avesse alleati tanto potenti. I Russi avevano attaccato con una, tattica a pinza, accerchiando l'intero contingente finlandese, al quale non rest� di meglio da fare che mettersi a invocare l'aiuto di Dio.
Aiuto che non si fece aspettare, poich� i Russi furono incapaci di muo�vere l'attacco, quasi che i Finlandesi si fossero volatilizzati. Alcuni testi�moni giurano di aver visto, nella notte, un angelo gigantesco sospeso a mezz'aria, con le ali aperte sul campo.
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