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onirica.parabola
...donando un sorriso

amicizia innocente



1046 Messaggi

Inserito il - 13/07/2006 : 23:30:01  Mostra Profilo
....se fossi una atea desidererei solo una cosa: sentirmi accettata e amata....guardata diritto negli occhi essenzialmente con umanit� .
Capirei se � vero amore o solo bleff
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Piccolo Principe
ASLAN

Piccolo Principe vola



3730 Messaggi

Inserito il - 13/07/2006 : 23:40:55  Mostra Profilo
Citazione:
Ogni insegnamento che non pretende di essere imposto coattivamente richiede amorevole pazienza verso il prossimo e umilt�.



La pazienza e l'umilt� non nascono dall'oggi al domani,
e non si raggiungono come un traguardo:

pazienza e umilt� hanno bisogno di costante attenzione, vigilanza,
e nutrimento...

quindi trasmettere qualcosa di buono al prossimo che possa
toccare il suo Cuore, � un lavoro che nasce da se stessi sinceramente, e che cambia non solo il prossimo.

Trasmettere al prossimo per fargli conoscere Dio,
comporta anche rinunce, come ad esempio, la rinuncia al riconoscimento di ci� che si � dato, l'umiliazione,
la solitudine, e dure prove.

Rinunce che per il narcisista dello spirito sono insormontabili.





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Piccolo Principe
ASLAN

Piccolo Principe vola



3730 Messaggi

Inserito il - 13/07/2006 : 23:42:15  Mostra Profilo
Citazione:
Messaggio inserito da onirica.parabola

....se fossi una atea desidererei solo una cosa: sentirmi accettata e amata....guardata diritto negli occhi essenzialmente con umanit� .
Capirei se � vero amore o solo bleff



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Anima
Dio proteggimi

Angelo del silenzio



379 Messaggi

Inserito il - 13/07/2006 : 23:42:35  Mostra Profilo
Citazione:
Messaggio inserito da onirica.parabola

....se fossi una atea desidererei solo una cosa: sentirmi accettata e amata....guardata diritto negli occhi essenzialmente con umanit� .
Capirei se � vero amore o solo bleff


Sono daccordo con te ma non dimentichiamo, e qui innesto un'altra problematica, che il pi� delle volte siamo noi bersagliati,derisi e discriminati nella nostra fede dagli atei,e parlo per eperienza personale.

L.
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Piccolo Principe
ASLAN

Piccolo Principe vola



3730 Messaggi

Inserito il - 13/07/2006 : 23:45:55  Mostra Profilo
Citazione:
Messaggio inserito da Anima
Sono daccordo con te ma non dimentichiamo, e qui innesto un'altra problematica, che il pi� delle volte siamo noi bersagliati,derisi e discriminati nella nostra fede dagli atei,e parlo per eperienza personale.



servono le trincee?


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Anima
Dio proteggimi

Angelo del silenzio



379 Messaggi

Inserito il - 13/07/2006 : 23:52:41  Mostra Profilo
Citazione:
Messaggio inserito da Piccolo Principe

Citazione:
Messaggio inserito da Anima
Sono daccordo con te ma non dimentichiamo, e qui innesto un'altra problematica, che il pi� delle volte siamo noi bersagliati,derisi e discriminati nella nostra fede dagli atei,e parlo per eperienza personale.



servono le trincee?





Ovviamente no! Ma � opportuno un po di buon senso da entrambe le parti. Non trovi?

L.
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Piccolo Principe
ASLAN

Piccolo Principe vola



3730 Messaggi

Inserito il - 14/07/2006 : 00:02:23  Mostra Profilo
Citazione:
Ovviamente no! Ma � opportuno un po di buon senso da entrambe le parti. Non trovi?


� opportuno sapere che conoscere Dio aumenta il carico di responsabilit�, su se stessi,
e sugli altri.

La Fede non � un vestito da mostrare a chi non ce l'ha.

La Fede � spogliarsi per vestire chi � nudo, come
ad esempio un ateo.
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WildThing
Appassionato partecipante

Citt�: Cremona


70 Messaggi

Inserito il - 14/07/2006 : 09:58:12  Mostra Profilo
Allora.
Vorrei rispondere a Piccolo Principe e anche, nello stesso tempo, agli altri amici che hanno detto la loro nel merito di questo interessante dibattito.
Il punto � che con il buonismo non si arriva da nessuna parte.
Penso che occorra essere molto sobri e saper distinguere opportunamente queste due realt�: BONTA' da BUONISMO.
Mi spiego meglio.
Bont� non sempre (forse addirittura quasi mai) � sinonimo di dolcezza, accondiscendenza, connivenza e chi pi� ne ha pi� ne metta.
Cos� bont� significa, tra le altre cose anche chiarezza. Occorre essere chiari, Ges� diceva: "il vostro parlare sia 'si''si','no','no'. Tutto il resto viene dal maligno."
Questo cosa significa, significa che il "giusto" chiama le cose con il loro nome e non ha paura di dire pane al pane e vino al vino, per non scontentare Tizio, Caio o Sempronio. Il giusto parla secondo giustizia e soprattutto eroga un'informazione mai ambigua, mai offuscata, mai annebbiata, mai diplomatica, sempre univoca, diretta, circostanziata.
Lo dimostra il fatto che i pi� grandi santi e le pi� grandi guide spirituali di tutte le tradizioni religiose non erano soliti girare troppo intorno alle faccende per definirle, non esaro avvezzi a giri di parole, non miravano ad "accontentare un p� tutti", anzi, spesso erano quasi brutali nella loro chiarezza, non badavano ad essere "teneri", badavano ad essere chiari. Vedasi Padre Pio, per esempio. Questo perch� questi santi erano buoni, non usi al buonismo.
Cos�, cerchiamo di eliminare tutti i fraseggi misticheggianti, cerchiamo di non voler dar ragione a tutti sempre e per forza, abbandoniamo anche solo per un momento il volemose bene e cerchiamo di guardare alla realt� di cui stiamo parlando in modo scevro da sentimentalismi vari, in modo direi asettico.
Io conosco due categorie, il BENE e il MALE, le "sfumature di grigio" varie non mi interessano, mi interessano queste due categorie.
L'ateismo significa lontananza da Dio. Molto spesso (non sempre, spesso)� accompagnato da sentimenti di livore nei confronti di Dio stesso, sentimenti egoici molto forti, l'ateo generalmente irride con arroganza i credenti, bestemmia direttamente o per vie indirette, si fa beffa dei santi ritenendoli una massa di pecoroni, l'ateismo presto o tardi sfocia in comportamenti di questo tipo.
Poi naturalmente ci sono anche atei brave persone, controllati, intelligenti, va detto, ad ogni modo comunque per definizione l'ateismo � una realt� di "a" privativo, "teo" Dio, senza Dio. Se sei ateo sei comunque un "senza Dio".
Questa situazione come la vogliamo considerare? La vogliamo considerare una situazione positiva? A quale delle due categorie che menzionavo prima la vogliamo iscrivere? A quella del BENE? No, non mi pare il caso....a quella del MALE? Se da credenti consideriamo l'essere senza Dio un male, allora direi proprio di SI.
Quindi iniziamo con il dire nella chiarezza e senza paura che essere atei � un male.
Diciamo questo nella chiarezza proprio per rendere un buon servizio agli atei stessi! Nel loro stesso interesse!
Allora, se io sto camminando per un sentiero di montagna e senza avvedermene sto finendo dritto dritto in un precipizio, sinceramnete non sento il bisogno di avere con me uno che mi dica "si, non c'� problema, va tutto bene, potrebbe esserci davanti a te un burrone ma non fa niente ecc. ecc." preferirei avere al seguito un vero amico che mi urli "attento, stai per precipitare!!" e che accompagni il tutto magari da un sano spintone che mi salvi la vita.
Perci� bont� significa dire ad un ateo che sta sbagliando.
"Fratello, stai sbagliando". Questa � bont�, questo significa aiutare, offrire un'informazione chiara e lampante, al momento magari anche un p� dolorosa, che male c'�? Un p� come la sculacciata della mamma al bambino che sta per inserire le dita nella presa della corrente....al momento il bambino potr� rimanerci male, per� avr� ricevuto dalla mamma una lezione preziosa che gli eviter� in futuro di rimetterci le penne.
Il sentimentalismo non � mai servito a nessuno.
Perci� -come anche Anima molto opportunamente sottolineava nella prima parte del suo intervento- iniziamo col dire che TUTTE le tradizioni religiose condannano l'ateismo.
Lo condanna aspramente e ripetutamente la Bibbia, per non parlare poi dei Veda....
Vorrei poi sottolineare il fatto che "andare per opinioni" serve a poco o a niente.
"Io la penso in questo modo, tu in quest'altro" e cos� via, possiamo andare avanti a scambiarci opinioni quanto vogliamo, credo che al di la dei nostri punti di vista relativi sia importante mettere in chiaro quello che � il punto di vista di Dio sull'intera questione.
Questa � l'unica cosa che conta, e soprattutto � l'unica Fonte che possa essere davvero conclusiva davvero pregnante.
Il punto di vista del Signore in merito al discorso "ateismo" � espresso in modo fortissimamente chiaro all'interno della Bhagavad Gita (vedasi in modo particolare il capitolo 16�)e all'interno dello Srimad Bhagavatam (vedasi soprattutto il 3� canto, dal capitolo 30� in poi).
Si consulti poi la Bibbia e riferimenti in questo senso, copiosi, gi� ce li ha forniti Anima. Molto illuminanti in questo senso sono anche le Epistole di San Paolo, dove, di certo, il suddetto San Paolo non ci va gi� molto per il sottile parlando della condotta degli atei.
E sto parlando non di "parola di WildThing" ma di "Parola di Dio". Vogliamo dar peso alla parola del Signore anzich� cercare di addolcire pillole e cercare di fare i "buononi" della situazione ad ogni costo?
L'ateo � una persona, diceva Piccolo Principe, si, anche il ladro lo �. Anche l'assassino lo �. Questo implica forse che le condotte del ladro e dell'assassino siano, tutto sommato, capibili e tollerabili perch� loro sono prima di ogni altra cosa persone?
No. Quando una cosa � sbagliata � sbagliata. Dov'� il problema nel dirlo con chiarezza? Io non ne vedo!
Diciamo piuttosto, ma questo gi� l'avevo detto nei miei interventi precedenti, che -naturalmente, ma � tanto ovvio da essere omissibile- anche l'ateo va amato, va aiutato, va rispettato (molto spesso � ben lui che non rispetta gli altri ), va capito, qui siamo TUTTI d'accordo, nessuno sta dicendo che occorra fare dei ghetti nei quali mettere gli atei o che magari vadano messi alla gogna sulla pubblica piazza .....
Vanno rispettati ed amati loro in quanto persone, ci� non toglie che la loro condottavada riconosciuta per ci� che �: uno sbaglio di cui presto o tardi anche loro si renderanno conto.
Se vogliamo davvero render loro un buon servizio faremmo meglio ad adoperarci affinch� si rendano conto del loro sbaglio presto anzich� tardi.
Ricordiamoci anche della predica dello stesso Ges�.
Ges� ammaestrando le folle non era solito menare troppo il can per l'aia. "Io sono la Via, la Verit� e la Vita, chi crede in me avr� la vita eterna". Non � che diceva "mass�, ma dai, siete persone, tutto sommato io vi amo perci� che facciate quetso o quello poco importa ecc. ecc.".
Questo voler sempre giustificare tutto e voler per forza accettare tutto � parto del male perch� confonde.
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WildThing
Appassionato partecipante

Citt�: Cremona


70 Messaggi

Inserito il - 14/07/2006 : 10:43:42  Mostra Profilo
Trovo sia illuminante questo scritto:

In Cecoslovacchia dopo il 1948 il terreno era �ideologicamente� ben preparato per l'ingresso dell'ateismo comunista. Specialmente presso la maggior parte degli intellettuali esso incontr� una mentalit� in larga misura secolarizzata. Per un individuo imbevuto di tale mentalit� l'ideologia materialista non era del tutto estranea e l'ateismo statale ufficiale non era altro che l'apice della �liberazione� da Dio, che era gi� cominciata con l'Illuminismo e che era continuata nel periodo successivo. (..)

Ma, nello stesso tempo, la liberazione da Dio era anche la �liberazione� dai principi dell'etica e della morale, che sono ancorati non solo nella Bibbia, bens� pure nel cuore e nella natura umana. Il principio dell'amore, dell'amare e dell'essere amato, ogni persona lo porta in s�. Il punto di partenza dell'ateismo era esattamente l'opposto, cio� la dottrina dell'odio di classe, che a poco a poco perme� anche i cuori e la vita delle persone e addirittura delle famiglie. A tale odio i bambini venivano educati fin dai banchi della scuola. Tra i pi� diversi nemici di classe i credenti erano un bersaglio preferito in questa educazione all'odio. Sulla base di questi principi educativi poteva succedere che un insegnante domandasse ai bambini di una classe se qualcuno di loro credeva ancora in Dio. Qualcuno rispondeva di s�, e allora l'insegnante istigava gli altri bambini a deriderli, perch� essi erano �oscurantisti da retroguardia�. Un simile modo di agire era per� anche un modo per nascondere propri errori e per tranquillizzare la propria coscienza. Poteva mai un simile modo di agire, praticato per decenni, non lasciare delle conseguenze nelle anime? E' possibile eliminare queste conseguenze semplicemente in pochi anni? Poco tempo fa, nel corso di un programma della televisione statale ceca, un membro di un gruppo giovanile ha pubblicamente definito la chiesa una �organizzazione criminale��

L'ateismo ha negato senza riserve Dio Padre, il Creatore, quale fondamento della dignit� umana, ma in questo modo la fraternit� proclamata dalla Rivoluzione francese, poi diventata una �fraternit� socialista� tra gli uomini e i popoli, ha perso il proprio fondamento. Senza il Padre comune gli uomini non possono sentirsi fratelli! Possiamo presupporre quasi con una logica matematica che ogni �fraternit�� senza Dio degenera in un totalitarismo. La prova che ce ne ha fornito il comunismo non � sufficiente? Non dimentichiamolo: non comprendere la propria storia significa essere condannati a riviverla.

Non esiste alcuna terapia rapida e facile per la malattia dell'ateismo. Ma lo sviluppo della secolarizzazione lavora qui con noi. Un noto sociologo della religione ha alcuni decenni fa �formulato� un dogma sulla irreversibilit� del processo della secolarizzazione. Poi, sotto la pressione dello sviluppo, ha dovuto smentirlo, allorch� vide che il vuoto religioso, che la secolarizzazione si lascia alle spalle, cerca di nuovo Dio. L'uomo secolarizzato odierno cerca, cerca Dio, cerca risposte alle sue domande circa il vero senso della vita. Da parte nostra la terapia deve essere assolutamente radicale e cominciare esattamente l� dove l'ateismo ha prodotto i guasti pi� gravi. Si tratta in modo particolare di due settori. L'ateismo non ha distrutto solo l'immagine di Dio, ma ha distrutto anche il senso della comunione e della fraternit� nel cuore dell'uomo. Si tratta perci� di riportare Dio dalla periferia al centro della vita umana, di restaurare la sua vera immagine (non la sua caricatura, che � spesso scambiata per tale immagine) e di rinnovare la communio della chiesa. La chiesa deve diventare un segno della presenza di Dio! Un luogo dove Dio � presente, malgrado tutta la debolezza degli uomini, come un dono promesso per l'umanit�. (..)

card. Miloslav Vlk
(dal web)
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Piccolo Principe
ASLAN

Piccolo Principe vola



3730 Messaggi

Inserito il - 14/07/2006 : 11:45:52  Mostra Profilo
Ciao Wildthing.

Allora passo dunque alla chiarezza, come dici tu:

Non sei una persona giusta e la fede che esponi � soltanto "mentale".
Cerchi di dare un'etichetta a ogni cosa, bocci, promuovi, condanni,
senza appello.
Quando ti si parla con il cuore, ingenuamente confondi con il buonismo.
Se poi non conosci le persone e pensi di avere via libera senza controllo,
le insulti in privato con oscenit� volgari (ricordi vero?).

Ges� disse: "Chi non ha peccato scagli la prima pietra".

Se tu davvero hai un'animo nobile, hai delle responsabilit�
gravissime per ogni ateo o persona che fai sentire sbagliata,
e che non si avvicina a Dio con le tue parole.

Ti suggerisco di guardarti dentro e di mettere in pratica nel
tuo Cuore almeno l'uno per cento di quello che conosci.

E' molto facile guardare il male negli altri per sentirsi
migliori; ma � anche ridicolo e triste farlo.

Condannare o criticare qualcuno sul piano personale,
� umano, � comprensibile, � risolvibile.
Ma condannare una persona, in nome della fede e di Dio,
facendola diventare una categoria inferiore, � un grave peccato, specialmente se commesso da chi ostenta fede e conoscenza.
Ed � questo il principio che condensa poi nell'odio fra i popoli.

Ieri � esplosa in Libano, una nuova guerra che mai nessuno si sarebbe augurato,
e che tutta l'umanit� pacifica, atei inclusi non avrebbe mai voluto nemmeno immaginare.

I discorsi che sto leggendo sull'ateismo, sono veramente tristi.
Almeno, non mettete di mezzo Dio, che nulla centra con
il narcisismo che trasuda da ogni vostra parola.

Chiarezza fatta come hai chiesto.









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