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 L'aquilone
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white bird
Partecipante Veterano

OCCHIO
Citt�: Palermo


369 Messaggi

Inserito il - 21/03/2006 : 10:28:00  Mostra Profilo
C'era una volta un aquilone. Era legato ad un filo sottile e si librava nell'aria, come danzando, pilotato dolcemente dalle mani esperte di un piccolo uomo, il suo creatore.

L'aquilone gioiva nel vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sent� il desiderio di andare pi� in alto, di volare da solo e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva. D'un tratto quell'esile filo che era stato l'unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente.

L'aquilone cominci� a dimenarsi, a dare strattoni, ad imprecare contro quel piccolo uomo che lo teneva prigioniero. Tanto si agit� che ad un certo punto il filo si spezz�. L'aquilone cominci� a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento senza catene.

Il piccolo uomo lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole. Improvvisamente il vento divenne pi� forte e cominci� a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa. Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva. Il vento lo feriva con le sue raffiche mortali, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta, mettevano a dura prova il suo esile scheletro.

L'aquilone cominci� ad aver paura, a pensare che presto il suo volo sarebbe finito per sempre. Guard� gi� e, sotto di s�, vide il piccolo uomo che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista. Prov� nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua, sembrava divertirsi a tormentarlo.

All'improvviso il vento cominci� a scemare e l'aquilone pens� che presto si sarebbe finalmente fermato. Guard� diritto davanti a s� e vide una grossa pozzanghera che si faceva sempre pi� vicina. Prov� un brivido di terrore, ma non poteva cambiare strada. L'acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sent� la carta rammollirsi, disfarsi lentamente.

"E' la fine", pens�, ma poi, improvvisamente si sent� sollevato delicatamente da una mano familiare. Il piccolo uomo, tutto sporco di fango, lo asciug� pazientemente, cur� le sue ferite, sistem� il suo esile scheletro e lo leg� di nuovo con quel piccolo filo.

Passarono i giorni e l'aquilone torn� a volare legato a quel filo sottile, tra le mani del piccolo uomo. Cap� che era bello volare insieme a lui, danzare per lui e quel filo sottile non gli sembr� pi� una catena crudele, ma un appiglio sicuro, un rifugio contro le avversit�.


Siamo liberi di spezzare quel filo sottile che lega la nostra vita a Dio, ma la libert� che otteniamo e che ci fa volare dove vogliamo ci porta davvero alla vera felicit�?


love
Attivo partecipante

MOUSE


Regione: Veneto
Prov.: Padova
Citt�: padova


40 Messaggi

Inserito il - 21/03/2006 : 10:48:02  Mostra Profilo
E' semplicemente meravigliosa!!! Grazie.
Oggi inizia la primavera.... e io auguro a tutti una buonissima Primavera nei vostri cuori

Roberta

Modificato da - love in data 21/03/2006 10:49:36
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onirica.parabola
...donando un sorriso

amicizia innocente



1046 Messaggi

Inserito il - 21/03/2006 : 15:05:29  Mostra Profilo
quanto � vera...white bird , amico caro, questa simbologia!!!!


Ci sono per� dei momenti nella vita di ognuno, che � necessario sperimentarsi...sino ad arrivare a mangiare ghiande amare ( un po' come la parabola del figlio prodigo)per comprendere l'intesit� e la tenerezza dell'amore del Padre nostro.

Si, si di questo amore " folle e smisurato" che aspetta alla finestra ...aspetta che tu e solo tu sai quando ritornare.
La pazienza d'amore che solo chi ama sa cosa significa " aspettare".


ma quanto � incommensurabile la gioia del dopo!

Fare l'esperienza del perdono, del sentirsi perdonati...gratuitamente...per il solo fatto di chiederlo con l'urlo dell'anima.

Non aspetta altro questo Padre meraviglioso per sconvolgerci con lo stupore della gratuit� dell'amore

A lui non importa le piccinerie di quanto sporchi siamo di fango
( come l'aquilone), vuole solo restituirci lo splendore ...di quando
pensandoci , col suo pensiero creativo, ci ha partorito alla Vita .

"Dal seno di tua madre, gi� ti conoscevo e ti amavo"



Non aspetta altro che restituirci , l'abito regale, perch� siamo figli SUOI.
Non aspetta altro che di farci godere dei suoi doni, che da sempre dall'eternit� ha preparato per ognuno di noi.
E' felice quando torniamo da Lui perch� " liberamente" abbiamo risposto a tanto amore, con un semplice grido d'anima.


riporto qui una poesia splendida che mi commuove ogni che la leggo:


Amore, che mi formasti

(David Maria Turoldo)

Amore, che mi formasti
a immagine dell'Iddio che non ha volto,
Amore che s� teneramente
mi ricomponesti dopo la rovina,
Amore, ecco, mi arrendo:
sar� il tuo splendore eterno.

Amore, che mi hai eletto fin dal giorno
che le tue mani plasmarono il corpo mio,
Amore, celato nell'umana carne,
ora simile a me interamente sei,
Amore ecco, mi arrendo:
sar� il tuo possesso eterno.

Amore, che al tuo giogo
anima e sensi, tutto m'hai piegato,
Amore, tu m'involi nel gorgo tuo,
il cuore mio non resiste pi�,
ecco, mi arrendo, Amore:
mia vita ormai eterna.


Modificato da - onirica.parabola in data 21/03/2006 15:55:15
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