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onirica.parabola
...donando un sorriso
    

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Inserito il - 31/01/2006 : 08:07:34
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UN PICCOLO ANGELO
Si chiamava Traccia di Dio. Cos� lo aveva segnato San Michele, capitano di tutti gli angeli, alla fine della sua lista. Perch� San Michele ha dovuto fare una lista con gli angeli fedeli, e stringere le file del suo esercito per non far notare il buco che avevano lasciato gli angeli cattivi. A ciascuno diede il suo nome, cominciando da Gabriele, l'angelo che Dio aveva creato per annunciare al mondo la notizia pi� importante, poi segn� Raffaele che doveva accompagnare Tobia, quello del viaggio, che da allora si sarebbe fatto carico di condurre sani e salvi tutti i viaggiatori. E cos� fu posto a ciascuno il proprio nome, finch� non rimase che uno: un angelo piccolino che non sapeva quasi volare. San Michele aveva incaricato un angelo grande e forte, che si chiamava Fortezza di Dio, che gli insegnasse, ma tutto fu inutile. Lui sapeva volare solo nella scia luminosa che lasciava Dio al suo passare, una stradina di luce! S�, s�, l'angelo piccolino spiegava le sue ali e volava sorridendo felice. Ma appena si distraeva un po' e usciva dalla traccia di Dio, oppure quando ritardava troppo e perdeva la luce, sentiva un peso di piombo sulle ali, e cominciava a cadere e cadere, finch� qualche angelo non lo raccoglieva e lo rimetteva sul sentiero dove l'angelo piccolino volava felice sentendosi sicuro come un bambino nella culla. Per questo quando Capitan San Michele fin� la sua lunga lista di nomi di tutti gli angeli, scrisse l'ultimo: Traccia di Dio, affinch� cos� si chiamasse da ora in poi l'angelo piccolino. E disse San Michele: �Fai attenzione, Traccia di Dio, non ti allontanare dalle sue orme perch� Dio sta per creare il mondo e gli uomini ci daranno molto lavoro e se tu cadi forse non potr� mandare nessun angelo a raccoglierti�. E San Michele guardava con compassione Traccia di Dio, pensando che ne sarebbe stato dell'angelo piccolino perduto nello spazio. Un angelo piccolino che non sapeva neanche volare. Traccia di Dio rispose di s�, che sarebbe stato attento e da allora segu� Dio da tutte le parti molto da vicino, senza distrarsi neanche un momento per non perdere il sentiero di luce che lasciava al suo passare. Per questo vide molto bene come Dio cre�, il primo giorno, il cielo e la terra, che erano all'inizio solo un mucchio di fango scuro; e Dio disse: �Sia la luce�. E dopo divise la luce dalle tenebre, e chiam� giorno la luce e notte le tenebre. Traccia di Dio guardava tutto, molto sbalordito e ripeteva a bassa voce le nuove parole che Dio pronunciava, e diceva sottovoce: �Giorno... giorno... giorno... giorno�. E dopo: �Notte... notte... notte... notte�. Per non dimenticarle, giacch� erano parole molto belle. Era cos� occupato con queste cose che rimase un po' arretrato, non lo raggiungeva del tutto la luce delle orme divine. Inciamp� nell'aria perch� gli si imbrigliarono le ali maldestre. Ebbe paura di cadere, sarebbe stato terribile, perch� tutti gli angeli stavano guardando il creato e nessuno si sarebbe preoccupato di raccoglierlo. Fece uno sforzo e mosse le ali. Quando arriv� vicino a Dio, cominci� il secondo giorno. La voce divina diceva: �Che si faccia il firmamento in mezzo alle acque�. Il firmamento lo chiam� cielo. Traccia di Dio cominci� a dire: �Cielo... cielo�. (continua)
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onirica.parabola
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Inserito il - 31/01/2006 : 14:19:33
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(seconda parte)
Saggezza di Dio, un angelo molto svelto che gli stava vicino, gli disse molto arrabbiato di stare zitto perch� disturbava tutti, e che non c'era bisogno di ripetere tante volte la parola cielo, perch� era molto facile da imparare. San Michele domand� che cosa stesse succedendo e, pur facendo zittire Traccia di Dio, non lo rimprover� perch�, in fin dei conti, era il pi� piccolo di tutti gli angeli e bisognava aver pazienza con lui. Se ne and�, muovendo lentamente le ali, e pensando che un angioletto cos� maldestro sarebbe servito a poco. Intanto cominci� il terzo giorno, perch� nel cielo i giorni passano veloci come un pomeriggio di vacanza. Dio disse: �Che si uniscano in un solo punto le acque che sono sotto il cielo e compaia l'asciutto�. Chiam� l'asciutto terra e le acque riunite mare. Fece nascere l'erba, le piante e gli alberi. Dio mise in ogni frutto i semi, perch� pi� tardi si potessero seminare, cos� che quando fossero marciti quelli che aveva creato ne nascessero dei nuovi. Traccia di Dio era sbalordito e pensava che altro avrebbe potuto creare Dio nei giorni successivi, visto che le cose gi� fatte erano cos� belle. E volava impaziente aspettando che cominciasse il quarto giorno. Dio disse: �Che ci siano stelle nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte e servano come segno al tempo, ai giorni e agli anni. Splendano in cielo ed illuminino la terra�. Traccia di Dio capiva tutto molto bene, dato che nei giorni precedenti aveva imparato le parole, per questo sapeva che cosa erano la terra, il cielo, il giorno e la notte. Vide come Dio cre� il sole, tanto grande e luminoso che solo Dio poteva guardarlo senza abbagliarsi e toccarlo senza bruciarsi. Quindi cre� la luna, pi� piccola, bianca e giocherellona come una palla, che sembrava a volte divertirsi nascondendosi nella notte. Dio fece anche le stelle- migliaia! - che uscivano bellissime dalle sue mani, piene di luce. Alcune erano bianche, molto bianche e piccole. Altre colorate. Tutti gli angeli lavoravano sistemando le stelle dove Dio indicava loro. Tutti volavano da un posto all'altro e si poteva seguire il loro volo per la scia luminosa che lasciavano le stelle nella notte. La loro luce riempiva il cielo, facendolo sembrare la Piazza Grande in una notte di fuochi artificiali. Tutti gli angeli volavano sistemando le stelle, meno Traccia di Dio, perch� San Michele gli aveva detto di non muoversi, giacch� si poteva perdere tra tanta confusione, e sarebbe stato difficile cercarlo tra tante cose che Dio aveva creato. Da una parte c'era San Raffaele indaffarato a sistemare in modo ben visibile la Stella Polare , quella che indica sempre il Nord, perch� guidasse i naviganti. Da un'altra parte c'era Fortezza di Dio, con una stella cos� grande che nessun angelo aveva potuto muovere, mentre lui la trasportava senza alcuno sforzo. Saggezza di Dio, come una guardia nella confusione celestiale, dirigeva il traffico in modo tale che nessuno si scontrasse. Migliaia di angeli andavano e venivano e quando vedevano Traccia di Dio con le ali piegate, sorridevano con un poco di compassione, pensando: �Non servir� mai a granch� un angelo che neppure sa volar bene!�. Traccia di Dio non si rendeva conto delle burle, perch� aveva solo tempo per guardare, con gli occhi ben aperti, una cos� fantastica festa di luce. In un attimo le stelle furono tutte al loro posto. Il cielo era diventato bellissimo. Tutti gli angeli si giravano verso Dio per lodarlo. Ed allora si resero conto che non avevano ancora finito, mancava ancora una stella da sistemare. Era una stella bianca, non molto grande, e Dio la teneva nella sua mano destra. Gli angeli cominciarono a domandarsi dove Dio l'avrebbe collocata, visto che il cielo era pieno ed esse erano cos� ben sistemate che sembrava impossibile trovare il posto per una in pi�. Un angelo disse: �Quella stella avanza, bisogner� buttarla via�. E un altro: �Sicuramente ne � stata fatta una in pi��. Dio, in silenzio, abbass� la mano destra, accanto a Lui stava Traccia di Dio che lo guardava imbambolato. Dio si chin� ancora e gli consegn� la stella, Traccia di Dio la prese con moltissima cura per paura di farla cadere. Pens� che doveva reggerla solo per un momento, mentre Dio diceva ad un angelo molto pi� sveglio, pi� bello e pi� forte di lui, di sistemarla; ma Dio non disse niente, vide che era tutto a posto e cos� fin� il quarto giorno. La stella non era molto grande, ma Traccia di Dio era cos� piccolo che, cos� in piedi come stava, quasi non la poteva reggere. Era necessario reggerla con pi� sicurezza. Che cosa avrebbe detto San Michele, se l'avesse lasciata cadere? Cominci� a piegarsi, piegarsi fino a rimanere seduto con le gambe stese e la stella sulle ginocchia. Ecco! Molto bene! Sentiva un bel calduccio molto gradevole ed una grande luce. Poteva appena vedere qualcosa, perch� la stella glielo impediva, ma non gli importava nulla perch� stava compiendo un incarico di Dio. Il quinto giorno Dio and� a creare i pesci e Traccia di Dio non pot� seguirlo, perch� la stella pesava molto e gli fu impossibile alzarsi. Di sera gli altri angeli vennero a raccontargli come erano i pesci, gli uccelli e il giorno dopo gli animali. Da ultimo gli dissero come era fatto l'uomo, ad immagine e somiglianza di Dio, ma non gli davano spiegazioni in pi� e Traccia di Dio non riusciva ad immaginarselo. Il settimo giorno del mondo fu riposo per tutti e Traccia di Dio fece un riposino con la testa appoggiata sulla stella. Aveva ragione Capitan San Michele. Tutti gli uomini cominciarono a dare molto lavoro. Erano ribelli e disubbidivano a Dio; orgogliosi, volevano eguagliarlo. E poich� questo non era possibile, Dio, con molto dispiacere, perch� vi si era affezionato, dovette castigarli. Per� subito promise loro un Salvatore che sarebbe nato, vissuto e morto fra di loro per redimerli. Affinch� gli uomini non dimenticassero la promessa, mand� di tanto in tanto i suoi angeli per ricordarglielo e, in molte occasioni, anche per aiutarli. E diede ad ogni uomo un Angelo Custode, messaggero tra Dio e l'uomo. San Michele prese la sua lista e fece una croce vicino al nome di ogni angelo che era stato nominato guardiano degli uomini. E vicino al nome scrisse giorno ed ora in cui dovevano essere mandati sulla terra. Una copia di questa lista fu data ad un angelo chiamato Provvidenza di Dio, perch� ricordasse ad ognuno quando doveva incominciare a volare. Cos� si cominci� ad andare e venire dal cielo alla terra e dalla terra al cielo; si poteva sentire a tutte le ore il volo dei santi angeli. Tutti erano molto indaffarati e nessuno badava a Traccia di Dio che stava l�, seduto dall'inizio del mondo con la sua stella tra le braccia, fermo fermo per non farla cadere. Traccia di Dio non si annoiava. Guardava per quel che poteva al di sopra della sua stella ed ascoltava le parole che dicevano gli angeli quando passavano. A forza di vederlo cos�, nessuno pi� lo chiamava Traccia di Dio, ma "Il Seduto". E cos� dimenticarono il suo vero nome. Un giorno un angelo era andato, per incarico di Dio, sulla terra a dipingere per la prima volta l'arcobaleno. Era un incarico molto importante, poich� lo dipinse senza riga n� compasso in mezzo alla pioggia, attento che i colori non si macchiassero mischiandosi gli uni con gli altri e rifinendolo fin quasi a sfiorare gli alberi. Il risultato fu che mentre l'angelo, che si chiamava Bellezza di Dio, dava gli ultimi ritocchi, un uccellino si imbrigli� nelle sue ali e, poich� aveva fretta di finire l'arcobaleno e vedere come era venuto, non si occup� dell'uccellino, che sal� con lui, sulle ali dell'angelo, fino al cielo. Bellezza di Dio pass� vicino al Seduto che non aveva mai visto un uccello. E l'angelo, al vederlo, disse: �Bellezza di Dio, che bel fiore hai portato dalla terra!�. Bellezza di Dio gli spieg� che non era un fiore, ma un uccello di quelli che Dio aveva creato il quinto giorno, che poteva volare come gli angeli e che sapeva anche cantare. Sbrogli� l'uccellino dalle piume delle sue ali e lo diede al Seduto. �Tieni�. Il Seduto rimase stupito di come volava bene. Bellezza di Dio gli raccont� allora molte cose che aveva visto sulla terra e gli disegn� perfino un piccolo arcobaleno con i colori che gli erano avanzati. Il Seduto ascoltava con tanta attenzione che era un piacere raccontargli storie; da quel momento tutti gli angeli che arrivavano dalla terra presero l'abitudine di fermarsi per un momento vicino a lui. E cos� seppe come usc� il popolo di Dio dall'Egitto, come fu condotto per il deserto fino alla Terra Promessa e come suonava profonda e grave la voce dei profeti. Il Seduto ascoltava meravigliato le storie della terra e gli sembrava che gli altri angeli fossero molto svegli e coraggiosi. Mai lui si sarebbe fidato di entrare in un forno infuocato per rinfrescare con il vento delle sue ali i tre giovani che quel re Nabucodonosor - dal nome cos� difficile - aveva fatto buttare dentro per non aver voluto adorare un suo idolo. E meno ancora avrebbe avuto il coraggio di scendere nella fossa dei leoni per chiudere con le proprie mani la loro bocca affinch� non facessero del male al profeta Daniele. Era stata una fortuna che Dio gli avesse dato un incarico cos� facile come quello di sorvegliare una stella; perch� cos� seduto come era non c'era pericolo che gli cadesse e Dio poteva venire a riprendersela quando voleva. Il Seduto era contento. Passarono cos� i secoli ed arriv� il tempo della Grande Promessa. Tutto era preparato benissimo. Capitan San Michele aveva mandato un angelo perch� curasse il muschio e la paglia che sarebbero servite per la culla del Bambino Ges�; in modo che crescesse molto fine e dorata ed il muschio molto verde e fresco. Aveva cercato anche un bue ed un asinello perch� con il loro alito riscaldassero la stalla, l'asina la scelse grigia come l'argento, il bue marrone come la cioccolata. Gli angeli dovevano cantare �Gloria a Dio nell'alto dei Cieli�; ormai provavano da mesi e da tutti gli angoli dei cieli si poteva sentire una cos� bella canzone. Fu cos� che il Seduto venne a conoscenza di quello che stava per accadere. Perch� negli ultimi tempi gli angeli erano cos� occupati che non si fermavano pi� a raccontargli qualcosa, pensavano che non potevano perdere tempo a raccontargli qualcosa, pensavano che non potevano perdere il loro tempo con un angelo cos� imbranato del quale Dio sembrava essersi dimenticato. Arriv� finalmente il 24 dicembre e quello doveva essere il primo Natale del mondo. Una lunga fila di angeli cantanti erano pronti a prendere il volo con le loro ali piene di luce e le bocche piene di allegria che non si potevano far tacere pi� a lungo. Come accade quando dobbiamo fare una sorpresa alla mamma e si riesce a tacere solo per un po', ma poi si finisce per raccontarlo perch� ci scappa, cos� gli angeli stavano aspettando il segnale di Dio, perch� la notizia che portavano era la migliore di tutti i tempi e la loro allegria scappava nella loro canzone. E Capitan San Michele doveva continuamente farli tacere. Perch� tutti quegli angeli dovevano annunciare ai pastori che era nato il Figlio di Dio. Dio disse che tutto questo andava molto bene, ma che per� mancava ancora qualcosa. Capitan San Michele divent� rosso, tutti gli angeli lo guardavano con rimprovero. Come aveva potuto dimenticare qualcosa in una notte cos� importante? Nascondendo le mani cont� con le dita: il presepe, la paglia, l'asino ed il bue, gli angeli cantori... Quattro cose. Cos'altro poteva mancare? Mancava la stella! La stella dei Re Magi! Quella stella che doveva essere mandata molto lontano perch� guidasse i santi Re Magi fino alla stalla! Capitan san Michele organizz� tutto in un momento: chiam� Bellezza di Dio perch� scegliesse la stella pi� bella di tutte, Sapienza di Dio perch� pensasse che strada seguire per andare a prenderla, Fortezza di Dio perch� la portasse. Ma in verit� Dio gi� da molto tempo aveva creato una stella speciale per questo evento. �Una stella senza uso?�. S�, questa era: una stella nuova del tutto! San Michele, guidato da Raffaele e seguito dai tre angeli, Bellezza di Dio, Saggezza di Dio e Fortezza di Dio, and� verso il luogo dove si conservavano le cose nuove. C'erano molte piante, fuoco, nubi e luci bellissime, ma non c'era alcuna stella. Tornarono avviliti, a testa bassa, al cospetto di Dio. S�, lui aveva creato una stella per inaugurarla in quel momento e l'aveva data ad un angelo perch� la conservasse. �Ad un angelo? A quale angelo?�. San Michele cerc� la sua lista. La portava sempre con s�, conservata tra l'armatura e la cintura della spada. Si affrettava tanto, ma non la trov�. Continu� a cercarla in tutte le tasche... ma niente!
...continua |
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marcoct98
Appassionato partecipante
 
Regione: Lombardia
Prov.: Bergamo
Citt�: bergamo
71 Messaggi |
Inserito il - 31/01/2006 : 14:39:50
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aspetto con ansia la continuazione della storia, non tebnerci col fiato sospeso!!!!! |
mary |
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onirica.parabola
...donando un sorriso
    

1046 Messaggi |
Inserito il - 31/01/2006 : 19:21:29
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     ciao mary , sono appena tornata dall'ufficio e ti accontento subito! Vuol dire che preparer� la cena ai miei amori...un po' pi� tardi per accontentarti  
Un abbraccio x te |
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onirica.parabola
...donando un sorriso
    

1046 Messaggi |
Inserito il - 31/01/2006 : 19:26:57
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terza ed ultima parte
...Gli era caduta nel posto delle cose nuove, mentre alzava con l'aiuto di Forza di Dio una nuvola molto grande per vedere se sotto c'era qualche stella. Ordine di Dio, un angelo che era incaricato che tutto fosse sempre molto pulito ed ordinato, aveva appena trovato la lista e veniva in volo per darla a San Michele. La lista era sgualcita, vecchia, piena di pieghe, a forza di tirarla fuori, conservarla e guardarla in continuazione; come si chiamava l'angelo? Dio che tutto sa: si chiamava Traccia di Dio. San Michele cominci� a scorrere la lista con il dito, ma tard� moltissimo nel trovarlo, poich� era l'ultimo di tutti. C'era scritto "Traccia di Dio", ma a lato non era segnato niente; doveva trattarsi di un angelo che non era mai sceso sulla terra. Pens�: �Ma dove si sar� cacciato questo Traccia di Dio che non ricordo neppure?�. Stava ancora cercando di ricordare quando Saggezza di Dio si avvicin� e gli disse delle parole all'orecchio. San Michele rallegr� il viso e rispose: �Ah, s�. Ora ricordo! � il Seduto�. Dio, al sentirlo, sorrise. Si diressero tutti dove era Traccia di Dio, seduto con la sua stella sulle ginocchia dall'inizio del mondo. Prima c'erano gli angeli cantanti, dietro tutti gli altri angeli, dopo seguivano Michele, Gabriele e Raffaele che sono come i principi degli angeli. Siccome era un'occasione molto solenne, Capitan San Michele aveva sguainato la sua spada che brillava piena di luce. Da ultimo c'era Dio. Il Seduto, guardando al di sopra della stella, li vide arrivare e pens� che era arrivata la grande Notte, che era una fortuna che passassero cos� vicino che lui poteva vedere tutto senza perdere un dettaglio. Quello che non poteva minimamente immaginare era che Dio e tutti gli angeli venivano a cercare lui. Pens� che stando seduto li potesse intralciare e cerc� di spostarsi. Ma per poco non gli cadde la stella, cosicch� rimase fermo e continu� a reggere la stella sulle ginocchia. Arrivarono i cantori e tutti gli angeli gli si fermarono attorno. Traccia di Dio era sempre pi� meravigliato. Quando arriv� Dio lo guard� e gli sorrise cos� come nel quarto giorno del creato, quando gli aveva dato la stella con la sua mano destra. San Michele gli disse: �Senti, Seduto�. Ma si interruppe immediatamente, giacch� pens� che non era corretto chiamarlo con un nomignolo davanti a Dio, e cominci� di nuovo: �Senti, Traccia di Dio, quella stella che tu custodisci � stata fatta per annunciare ai santi Re Magi la nascita del Bambino Ges�; questa notte devi dirigerti verso oriente portando con te la stella�. In quel momento Raffaele lo interruppe e cominci� a spiegare a Traccia di Dio su di una grande mappa dove doveva dirigersi. Fortezza di Dio gli disse come doveva portare la stella e Bellezza di Dio gli spieg� come doveva tenere la stella in modo che la scia luminosa fosse pi� bella possibile. Traccia di Dio non capiva niente, non sapeva come compiere l'incarico e poi - ricord� San Michele - aveva imparato appena a volare ed era seduto da tanto tempo che l'avrebbe fatto ancora peggio... Si sarebbe dovuto mandare qualcun'altro. Dio intanto si era avvicinato al piccolo angelo e lo guardava. Traccia di Dio, al quale la stella non pesava pi�, si alz�. Dio gli fece un segno con la mano e Traccia di Dio vide che una strada di luce gli si apriva di fronte nello spazio. Mosse le ali. Prima in modo goffo, poi con forza... volava! Poich� era rimasto seduto migliaia di secoli senza muoversi, gli era caduta addosso tutta la polvere del cielo, che � una polvere di luce ed ora, con il battere delle ali, la spargeva nella notte, disegnando una scia luminosa. Gli angeli erano meravigliati. E cos� and�, volando volando lungo il cammino indicatogli da Dio. Portava la stella sulle sue mani stese e lasciava al passaggio una coda di luce. I santi Re, nel loro palazzo, guardavano le stelle ed uno di loro disse, indicando quella che Traccia di Dio portava nelle mani: �Guardate! Il segnale! � nato il Figlio di Dio!�. E Traccia di Dio, pieno di gioia, si mise a ridere.
FINE
Testo di Montserrat Del Amo
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marcoct98
Appassionato partecipante
 
Regione: Lombardia
Prov.: Bergamo
Citt�: bergamo
71 Messaggi |
Inserito il - 01/02/2006 : 08:32:18
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Che dire .....BELLISSIMA!!! |
mary |
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Luce^
Osservatore silenzioso
Citt�: Udine
10 Messaggi |
Inserito il - 03/02/2006 : 17:06:34
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Favolosa!!! l'ho letta tutta d'un fiato restando incollata ad ogni singola parola....
grazie davvero!!!  |
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