bambino interiore
Ritengo che operare con il bambino/bambina interiore
sia la tecnica più efficace per guarire le ferite del passato;
non sempre siamo a contatto con i sentimenti del bambino/bambina,
atterrito e abbandonato, che sta in noi .
Se abbiamo trascorso un infanzia difficile, dominata dalla paura
e dai conflitti, da adulti continuiamo ad abbatterci spaventando
il bambino/bambina interiore esattamente come i nostri genitori
facevano con noi.
Egli, tuttavia, non ha dove rifugiarsi ed è un nostro dovere
superare i limiti dei genitori e instaurare un dialogo con il bambino/bambina,
che ha bisogno delle nostre amorevole cure.
Adulto e bambino/bambina dovrebbero instaurare un rapporto, comunicarsi
ogni cosa: può sembrare sciocco ma funziona. E' bene far
capire al bambino/bambina che, qualsiasi cosa accada, l'adulto non
scapperà né lo rifiuterà: sarà sempre
pronto in caso di necessità.
Proviamo anche in questo instante a dirgli che gli vogliamo bene
veramente, che desideriamo prenderci cura di lui: forse finora lo
abbiamo detto solo al genitore ed è, pertanto, bene iniziare
a dirlo anche al bambino/bambina. Immaginiamo di prenderlo per mano
e di andare via, trascorrendo insieme un po' di giorni in gioia
e tranquillità.
E' necessario comunicare con questa parte di noi stessi. Quali
sono i messaggi che vogliamo sentire?
Sediamoci in silenzio, chiudiamo gli occhi
e parliamo al bambino/bambina: se non lo abbiamo fatto per 62 anni,
può essere necessario un po' di tempo prima che egli risponda.
L'importante è insistere: "Voglio parlarti. Voglio vederti.
Voglio amarti." Alla fine i nostri sforzi verranno premiati:
il bambino/bambina si farà vedere, percepire o udire..
Possiamo fare questo esercizio guardandoci
allo spechio negli occhi.
Mettiti davanti a uno specchio e guardati
negli occhi, guardati veramente... nel profondo dei tuoi occhi e
comincia a comunicare con il tuo bambino/bambina interiore...
Le prime frasi da rivolgersi sono senz'altro
di scusa: scusiamoci per non avergli parlato o per averlo rimproverato
a lungo. Diciamogli quindi che vorremmo recuperare il tempo perduto
chiedendogli come potremmo renderlo felice, appurando che cosa lo
spaventa e che cosa potremmo fare per evitare tutto ciò.
E' importante adoperare parole ed espressioni
semplici: "Che cosa posso fare per renderti felice? Che cosa
ti piacerebbe oggi?" Possiamo, ad esempio, dirgli che vorremmo
fare un po' di jogging e invitarlo con noi; se risponde che preferisce
andare al mare, vuol dire che il dialogo è iniziato.
In questa fase è bene essere coerenti;
se, anche per pochi istanti al giorno, riusciamo a entrare in contatto
con il bambino/bambina, la nostra vita migliorerà considerevolmente.
Altri esercizi per comunicare con il tuo bambino/bambina interiore:
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